E’ comune sentir dire: “vorrei che la badante abbia tra i 40 e i 55 anni”, ma perché?
La risposta sta in quello che noi chiamiamo “ciclo di vita delle badanti” ovvero la rotazione delle generazioni di badanti e del loro ruolo all’interno della società.
Analizziamo dunque le diverse fasce d’età delle collaboratrici domestiche e come variano le loro mansioni e le loro attitudini crescendo… anagraficamente e professionalmente!
1.Le badanti junior sono le ragazze tra i 20 ed i 30 anni che si affacciano nel mondo del lavoro domestico, le badanti così giovani spesso per ovvi motivi anagrafici non possiedono tanta esperienza e per questo motivo tendono ad accettare lavori in cui non servono troppe competenze specifiche.
Sono le badanti che non conoscono affatto l’italiano, che arrancano nella comprensione e della comunicazione riscontrando grossi problemi nell’instaurare un rapporto con il proprio anziano che non la comprende e non si sente compreso.
Esse però sono le stesse che, delle volte, pur di acquisire esperienza si lanciano e si propongono anche accettando stipendi sotto mercato perché il loro guadagno principale consisterà nell’apprendere e nel poter ampliare il proprio bagaglio di esperienze.
Ecco dunque che con esse si presenta un arma a doppio taglio, risparmio e mi espongo al rischio dell’inesperienza?
2. Nel range tra i 30 ed i 40 anni possiamo trovare due categorie di badanti, coloro che hanno messo su famiglia qui in Italia e coloro hanno la loro famiglia nel proprio Paese.